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In breve
L’Ateneo di Padova nei suoi quasi ottocento anni di storia ha generato un patrimonio storico-culturale, museale e immobiliare immenso. Le nuove sfide che il mantenimento e la valorizzazione di questa eredità culturale, tangibile e intangibile, pongono alla nostra Università sono molteplici e impegnative e vanno affrontate non solo con responsabilità ma anche con orgoglio.
Dovremo continuare nell’opera di conservazione e restauro dei beni architettonici presenti in Ateneo, restituendoli all’uso quotidiano della Comunità accademica; aprire le collezioni storiche, artistiche e culturali a un pubblico sempre più ampio, proseguendo nell’opera di catalogazione e conservazione per poterle valorizzare appieno; proseguire nella valorizzazione dell’Orto Botanico, patrimonio immenso del nostro Ateneo solo recentemente reso perno della vita accademica e culturale dell’intera città; ampliare la conoscenza presso il grande pubblico del nostro ricchissimo patrimonio culturale, artistico e museale migliorando la comunicazione anche tramite tutti i mezzi e le tecnologie che la modernità ci mette a disposizione (archivi digitali, consultazione da remoto, virtual tour dei siti di maggiore interesse); infine continuare a investire nelle Biblioteche, pilastro fondamentale della cultura in tutte le sue declinazioni (ricerca, didattica, divulgazione, centri di aggregazione studentesca), integrandone la funzione con spazi comuni e di condivisione.
I Musei universitari devono rappresentare un fiore all’occhiello per il nostro Ateneo, grazie alla ricchezza artistico-culturale che ospitano e al fondamentale ruolo che svolgono di narrazione della nostra storia. Bisognerà mettere a sistema il nostro patrimonio con quello dell’intera città per una sinergica azione di attrazione dei visitatori agendo anche su un ampliamento degli orari di apertura.
In generale poi l’Ateneo dovrà continuare nell’opera di valorizzazione e adeguamento dell’immenso patrimonio immobiliare che possiede e gestisce. A differenza di Atenei altrettanto prestigiosi, ma di molto più recente fondazione, dobbiamo affrontare il problema di ammodernare ambienti di lavoro, ricerca, didattica e laboratori spesso inseriti all’intenso di palazzi storici, con costi impegnativi e tempistiche dilatate. Queste operazioni sono complesse, costose e articolate nel tempo, ma conferiscono al nostro Ateneo un’unicità e un’importanza storico-culturale condivisa solo con pochi altri Atenei del nostro continente. Ma l’Università di Padova guarda anche avanti, verso le nuove sfide dei rapidi cambiamenti e dell’aumento della popolazione studentesca prevedendo anche spazi completamente nuovi (aule, studi, laboratori didattici e di ricerca) con alti standard di progettazione, realizzazione e sostenibilità.
Per il futuro dovremo pensare a un Ateneo senza barriere, sia esse fisiche che architettoniche, culturali che di genere, fiero della sua storia e capace di condividerla con la comunità in maniera moderna, efficace e sempre inclusiva.
Il patrimonio museale
L’Università di Padova ha investito molto negli ultimi anni in una strategia museale intesa come passaggio strategico per riconoscere e tutelare l’eredità sedimentatasi in otto secoli di storia della scienza. Il nuovo Rettorato, che avrà inizio in concomitanza con le celebrazioni dell’Ottocentenario, si propone come ponte naturale tra passato e futuro, come momento di consolidamento e di svolta, riassumibile nella frase: “dal museo come celebrazione del passato a visione di futuro”.
Il programma si propone di dare continuità all’impegno per la valorizzazione e accessibilità pubblica del patrimonio, avviato grazie agli importanti investimenti legati a nuove sedi e allestimenti museali (Museo della Natura e dell’Uomo, Museo storico della biodiversità vegetale, Museo di Geografia, Museo di Fisica, nuovo Museo dell’Educazione), con il potenziamento dell’organico dedicato a conservazione e catalogazione, ma intende anche rinnovare e rilanciare l’azione dei Musei come perno del rapporto tra Università, territorio e società civile. Seguendo l’amplissimo dibattito internazionale, che ha portato l’International Council of Museums (ICOM) a una nuova definizione di “Museo”, l’intento è quello di associare al tradizionale ruolo “conservativo” dei beni quello “inclusivo” verso le comunità che in essi si rispecchiano, puntando su politiche di partecipazione in linea con quanto suggerito nella Convenzione di Faro sul valore dell’eredità culturale per la società (2005), ratificata dall’Italia nel 2020.
I Musei universitari sono oggi chiamati ad attivare “relazioni”, non solo a conservare ed esibire i propri “pezzi”: alleanze tra Università e territorio, tra Musei e altre realtà istituzionali, tra prassi di ricerca, azione didattico-formativa e public engagement. I Musei universitari vanno dunque intesi come “porte” del sapere in grado di prefigurare una diversa idea di Università, più permeabile e inclusiva.
In quest’ottica, le azioni che si propongono perseguono l’obiettivo di potenziare l’azione museale in diverse direzioni:
La valorizzazione del patrimonio passerà anche attraverso mirate operazioni di merchandising, consentendo a visitatrici e visitatori di portare con sé, dilatare e far conoscere oggetti e pubblicazioni legati al patrimonio, allargando l’offerta e la rete di vendita di UniPDStore presso le sedi museali e su web, in linea con quanto avviene in tutti i grandi Musei del mondo, con iniziative di fundraising in grado di rafforzare il concetto di appartenenza e di “comunità di eredità”.
Il Patrimonio storico-culturale
A pochi mesi dalle celebrazioni degli 800 anni di vita dell’Università di Padova siamo convinti più che mai che la nostra storia è la nostra forza. Il Patrimonio culturale nelle sue svariate articolazioni è la rappresentazione plastica di questa nostra gloriosa storia e occupa un posto di primo piano nei programmi dell’Università futura.
A partire dalla sua fondazione nel 1222, l’Università di Padova ha costruito, acquisito, trasformato e valorizzato un immenso patrimonio culturale, tangibile e intangibile. Questo si concretizza in un composito quadro di edifici storici, giunti al XXI secolo in svariate condizioni, di manufatti storico-artistici di varie epoche, conservati all’interno dei diversi complessi architettonici, di biblioteche, di parchi storici e di un giardino botanico, di collezioni archeologiche, artistiche e storico-naturalistiche raccolte nei Musei.
Nell’insieme possediamo un immenso valore culturale, che ha animato e sostanziato la vita di una Comunità accademica e studentesca negli ultimi otto secoli, costituendo spazi, strumenti e stimoli per la ricerca e la didattica che hanno fatto dell’Università patavina uno dei maggiori centri di scienza e di trasmissione della conoscenza del continente europeo.
Nei confronti di questo universo culturale nutriamo un senso profondo di responsabilità che si declina in due direzioni: da un lato sarà massima l’attenzione verso la tutela delle sedi, delle collezioni e dei luoghi storici dell’Ateneo; dall’altro si mirerà a valorizzare e implementare questo universo, facendone veicolo di comunicazione dell’eredità e dei valori della nostra Università.
Da qualcuno considerato pesante fardello da trascinare verso un futuro privo di dimensione passata, il Patrimonio culturale è invece per noi un valore globale, di cui andare fieri, e soprattutto un motore di sviluppo che dalla consapevolezza storica si muova verso la ricerca, la didattica e la terza Missione dell’Ateneo che vogliamo.
L’edilizia storica: Il Bo e le altre architetture storiche
Il patrimonio storico-architettonico dell’Università di Padova è composto da edifici ben noti al pubblico, a partire dal Bo, e da moltissime sedi dislocate in città, nel territorio padovano e regionale, che meritano un’adeguata attenzione. I luoghi dell’Università, che nel corso degli 800 anni si sono largamente distribuiti nel tessuto urbano possono diventare, se opportunamente conosciuti, tutelati e valorizzati, spazi di superamento dei confini e delle distanze tra Università e città/territorio.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Le collezioni storiche, archeologiche, artistiche
L’immenso Patrimonio culturale dell’Università di Padova è costituito non solo da eccezionali collezioni d’arte e da manufatti archeologici, che rappresentano – come nel caso della Collezione Benavides – uno spaccato del gusto antiquario della Padova del XVI secolo, ma anche dalle straordinarie collezioni dei Musei Scientifici, che offrono un variegato quadro storico e tecnologico dell’avanzamento della ricerca in tutti i campi del sapere in cui si è declinata l’attività della scuola patavina. Oltre al patrimonio già oggetto di musealizzazione, vanno considerate le altre collezioni, al momento non organizzate come Musei strutturati, ma che rappresentano anch’esse una parte significativa e importante del patrimonio storico dell'Università di Padova.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
L’Orto Botanico: valore unico
L’Orto Botanico è una tra le più elevate espressioni del patrimonio culturale di cui va fiera l’Università di Padova; incastonato tra altri due gioielli patavini come il Santo e Prato della Valle, dalla sua fondazione (1545), gode di notorietà mondiale grazie anche alla sua nomina del 1997 nella lista del patrimonio mondiale tutelato dall’UNESCO.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Patrimonio dell’Ateneo, Patrimonio della città, attori istituzionali
Il Patrimonio culturale dell’Ateneo nelle sue componenti edilizie e museali non è una realtà isolata nel quadro della città di Padova, segnata da una storia articolata e profonda, ma si rapporta fin dalla sua origine con innumerevoli altre entità che non sono oggi di pertinenza universitaria.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Comunicare il patrimonio: digital heritage
Il Patrimonio culturale dell’Ateneo è la nostra memoria storica, che racconta chi siamo state/i e come siamo cresciute/i. La sua narrazione può oggi assumere un’efficacia inedita affiancando ai sistemi tradizionali di comunicazione le eccezionali risorse delle tecnologie digitali, utili a raggiungere e coinvolgere anche le più giovani generazioni.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Le Biblioteche
Le ricche e diffuse Biblioteche di Ateneo costituiscono un patrimonio storico e una ricchezza imprescindibile per la ricerca e la didattica. Per molte aree tematiche e disciplinari le Biblioteche costituiscono i veri laboratori, dove nasce e cresce lo studio che porta agli esiti scientifici di ogni livello, dalle tesi triennali alle produzioni scientifiche di ogni genere. È il grande archivio della conoscenza che va preservato e arricchito.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Patrimonio storico e inclusività
La cittadinanza di Padova e turiste/i spesso ignorano i tesori universitari, mentre nuove comunità etniche e nuovi corpi studenteschi (sempre più internazionali) animano la città e l’Ateneo; al contempo individui con disabilità diverse guadagnano (finalmente) un ruolo non più marginale nella nostra società. Il Patrimonio culturale dell’Ateneo, nelle sue diverse articolazioni, può essere lo spazio fisico e ideale di piena inclusività per tutte queste persone oggi “escluse”, nel segno della storica vocazione ad accogliere genti, figure e umanità diverse nel grembo dello Studio.
Le azioni che si propongono sono le seguenti:
Patrimonio immobiliare
L’Ateneo è tenuto ad affrontare, nella gestione delle proprie attività, problematiche di assoluto rilievo, con particolare riferimento agli aspetti di sostenibilità economica e ambientale, sicurezza, gestione dei processi edilizi di programmazione, progettazione, realizzazione e manutenzione del patrimonio edilizio.
Tali problematiche sono commisurate all’entità del patrimonio dell’Ateneo, caratterizzato da circa 200 edifici di proprietà e altri 100 in uso, su una superficie che supera i 600.000mq per un totale di oltre 22.000 vani. In particolare, tra questi spazi si citano beni mobili e immobili di straordinario valore storico-architettonico, per i quali è imprescindibile la necessità di conservazione, tutela e valorizzazione.
In questo contesto, si elencano alcuni obiettivi strategici da perseguire nel medio-lungo termine: